Dal 1985 al 2003 sono state presentate al Comune di Rocca di Papa 3.398 richieste di condono edilizio che riguardano le sanatorie governative del 1985, del 1994 e del 2003. Di queste pratiche, solo 1.429 risultano aver concluso il loro iter, mentre tutte le altre (ben 1.969) restano appese in attesa di essere lavorate dagli uffici tecnici comunali. Una situazione emergenziale che, con la vicenda delle acquisizioni al patrimonio pubblico delle costruzioni realizzate al di fuori della legge che hanno coinvolto e coinvolgono circa duecento famiglie roccheggiane, non può più essere tollerata avendo alcune pratiche accumulato un ritardo di oltre trent’anni. Per smaltire le duemila pratiche impolverate sugli scaffali, l’amministrazione comunale ha affidato lo studio e la valutazione di ogni fascicolo a una ditta esterna. Si tratta della Cogesi Srl, azienda di Guidonia Montecelio, che già due anni fa aveva presentato una «manifestazione di interesse offrendo al Comune i propri servizi tecnico-amministrativi di supporto all’espletamento delle pratiche di condono edilizio».
La Cogesi intascherà il 33% di ciò che il Comune di Rocca di Papa incasserà dall’espletamento delle pratiche con il versamento delle oblazioni, degli oneri concessori e del cosiddetto danno ambientale per ogni pratica lavorata. Oltre a definire una volta per tutte le pratiche inevase, per l’amministrazione comunale si tratta anche di preventivare un incasso per niente irrisorio, soprattutto nella definizione del danno ambientale. Infatti, il Comune di Rocca di Papa ha impegnato la somma di 135 mila euro a favore della Cogesi, con l’intento di garantire l’attività in via sperimentale per 18 mesi, anche per comprendere meglio la complessità delle sanatorie e poter quindi avere un quadro più esaustivo e chiaro anche dal punto di vista economico.