La Sarim perde il ricorso al Tar del Lazio e il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti resta alla Società L’Igiene Urbana Evolution. La seconda sezione bis del Tribunale Amministrativo Regionale, presieduta dal dott. Pietro Morabito, lo scorso 5 luglio ha respinto tutte le censure proposte dall’azienda di Salerno che chiedeva l’annullamento dell’aggiudicazione a favore dell’attuale gestore per un totale di circa 12 milioni di euro fino al 2027. Ricordiamo che, nell’ambito della gara in esame, L’Igiene Urbana Evolution si era collocata al primo posto con 95,19 punti proprio davanti alla Sarim, seconda graduata, che aveva conseguito 88,89 punti. La Sarim metteva in dubbio addirittura l’idoneità professionale dell’azienda poi risultata vincitrice, in base al capitolato di gara secondo cui, nel triennio precedente, i partecipanti avrebbero dovuto svolgere analogo servizio in comuni aventi pari numero di abitanti di Rocca di Papa. Parametro rispettato da L’Igiene Urbana malgrado la scissione da un’altra società del settore rifiuti avvenuta il 19 dicembre 2021. Aspetto su cui puntava la Sarim e che i giudici hanno chiarito in tutte le sue parti.
Sulla gara d’appalto avviata dal Comune di Rocca di Papa nel 2022 c’era stato anche l’intervento della Procura della Repubblica di Velletri in seguito alla segnalazione dell’allora sindaca Veronica Cimino e dell’ex comandante della polizia locale Gabriele Di Bella, che avevano ricevuto una lettera anonima sicuramente di fonte interna al Comune, in cui si parlava di rapporti stretti tra una società in particolare e alcuni amministratori del Comune. Circostanza che avrebbe compromesso o potuto compromettere il normale svolgimento delle operazioni di valutazione delle offerte. L’intervento della Procura, al di là dell’aspetto giudiziario i cui esiti non sono ancora noti, aveva comunque prodotto un buon risultato per i cittadini roccheggiani visto che l’aggiudicazione a L’Igiene Urbana Evolution aveva fatto risparmiare alle tasche dei contribuenti circa 700 mila euro.
La sconfitta della Sarim al Tar conferma inoltre la correttezza della gara d’appalto istituita dall’amministrazione guidata dalla Cimino, che lascia in eredità una gestione del ciclo dei rifiuti di alta qualità, almeno a giudicare dai primi quattro mesi di servizio. Ora l’azienda di Salerno ha 60 giorni di tempo per presentare ricorso al Consiglio di Stato ma, nel frattempo, è stata condannata al pagamento delle spese legali sostenute dal comune di Rocca di Papa per settemila euro.